Assoenologi per il sociale nasce con il fine di presentare un’azienda vitivinicola che, oltre alla produzione enologica, si dedica ad attività con scopi sociali ed umanitari. Protagonista della terza edizione la Onlus Francesca Pecorari.
Presso le secolari mura dell’enoteca regionale La Serenissima di Gradisca d’Isonzo, la serata è stata presentata con discrezione e commozione dal giornalista Nicolò Gambarotto mentre a farne gli onori di casa il dott.Giuseppe Latella e il presidente regionale dell’Assoenologi Rodolfo Rizzi
La provincia di Gorizia era rappresentata dal vice presidente Roberta De Martin e dall’assessore alle politiche internazionali Marco Marincic. La De Martin ha sottolineato come il binomio vino e sociale siano parte integrante della nostra storia e della nostra terra e parlando nello specifico della famiglia di Francesca che già conosceva, ha voluto esprimere il proprio incanto “provato di fronte alla serenità alla gioia, alla voglia di dare di questa famiglia e alla sua caparbietà nel portare avanti i progetti di una figlia.”
Progetti che, come sottolinea il Presidente della Onlus, seguono tre caratteristiche principali: “sono a nostra misura; chi riceve il nostro contributo riceve tutta la somma stabilita e raccolta per quella destinazione (non ci sono costi intermediari) e viene coinvolto direttamente nella fase di realizzazione: i genitori dei bambini collaborando nel lavoro grossolano di manovalanza, percepiscono la scuola finanziata dai progetti come qualcosa di loro e non la vivono come qualcosa di regalato o imposto da altri.”
Presente all’incontro anche Valter Sovran, direttore del consorzio Vernaccia di San Giminiano che nel 2006 ha realizzato un vino il cui ricavato
delle vendite è stato devoluto alla Francesca Pecorari Onlus e che i presenti in sala hanno potuto degustare, assie
me alla prima annata di “Fatto in Paradiso”, la 2003, un Riesling in purezza, e la 2007, uvaggio di Riesling e Sauvignon.
A conclusione Rizzi “nel calice di Fatto in Paradiso 2003 vediamo il sole che splende, in quel calice vive Francesca e il grande coraggio di una famiglia che a partire da una profonda disgrazia ha saputo andare avanti e trovare una grande gioia.”.
Il ricavato della manifestazione è stato interamente devoluto.